Le torrette da birdwatching hanno un ruolo attivo nella salvaguardia degli uccelli per il movimento sociale, culturale ed economico che rappresentano.

Il birdwatching è un’attività che se ben strutturata e gestita può attivamente contribuire alla conservazione degli habitat naturali, come foreste, foci fluviali, colline, rilievi appenninici e alpini, che negli ultimi anni sono sempre più a rischio a causa di numerosi fattori. Come ad esempio l’eccessiva urbanizzazione, lo sfruttamento eccessivo delle risorse e l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo.

Rendere i birdwatcher una risorsa per salvaguardia della biodiversità è una sfida importante emersa durante gli ultimi decenni. Per vincerla è fondamentale una crescente sensibilizzazione dei birdwatcher e delle popolazioni che vivono a contatto con gli habitat di particolare interesse naturalistico, creando così una sinergia attraverso iniziative di conservazione e volontariato.

In questo contesto, si inseriscono le torrette da birdwatching – o capanni di osservazione – che permettono ai birdwatcher di avere un ruolo attivo nella salvaguardia degli uccelli.

Birdwatching: dove si trovano i capanni di osservazione in Italia

Capanno di osservazione, dove si trovano in Italia?

Nel territorio italiano, gli ambienti si diversificano in maniera notevole e la varietà di uccelli osservabili è ampia e distribuita in tutto il territorio.

I capanni di osservazione sono diffusi in tutte le zone d’Italia, soprattutto all’interno dei Parchi e delle Oasi e permettono di ammirare moltissime specie di uccelli.
Nella nostra guida dove fare birdwatching in Italia e perché, abbiamo riassunto alcune delle più interessanti location italiane, che sono:

  • la Foresta del Tarvisio in Friuli-Venezia Giulia;
  • Torrile e Tre Casali in Emilia-Romagna;
  • il Delta del Po dove si tiene la Fiera Internazionale del Birdwatching e dove sono presenti una vastissima varietà di anatidi;
  • il Lago di Massaciuccoli in Toscana, dove ci sono capanni nell’Oasi gestita dalla LIPU;
  • il Parco Regionale della Maremma in Toscana, dove tra gli altri è presente un capanno da birdwatching ripristinato grazie all’intervento di Fondazione UNA;
  • il Parco Nazionale d’Abruzzo che si estende in Abruzzo, Lazio e Molise;
  • i Monti della Tolfa in Lazio;
  • le Saline di Margherita di Savoia in Puglia;
  • l’oasi di Gravina di Laterza in Puglia;
  • lo Stretto di Messina tra Calabria e Sicilia;
  • le Saline di Priolo in Sicilia;
  • l’isola di Linosa in Sicilia;
  • la selvaggia oasi di Carloforte in Sardegna;
  • gli stagni costieri di Cagliari in Sardegna, molto noti per la presenza dei fenicotteri.

Sono quindi diffusi in tutte le zone d’Italia e danno la possibilità di incontrare una vastissima gamma di specie anche molto diverse tra loro.

Birdwatching sul territorio: mappa

Come fare birdwatching sul territorio

La regola più importante è quella di non disturbare i selvatici in nessun modo, non cercare di attirarli con cibo né alterare gli habitat in modo autonomo.

Fatta questa premessa, è consigliato recarsi ai capanni circa mezz’ora o un’ora prima degli orari più favorevoli, che generalmente sono quelli dell’alba e del tramonto. Inoltre, è utile cercare di non fare rumore, evitare di utilizzare potenti fasci di luce e portare con sé un binocolo e una guida per riconoscere gli uccelli.

Per avere una memoria storica sarebbe bene dotarsi di un taccuino o di un’APP su cui annotare la presenza dei volatili visti, il luogo e l’orario.

Importante è anche informarsi circa i periodi di migrazione, di riproduzione e di svernamento degli uccelli che vorremmo osservare, per far crescere le nostre probabilità di incontrarli.

Come salvaguardare gli uccelli con il birdwatching

La salvaguardia degli uccelli passa sicuramente per la corretta gestione degli habitat che questi sono soliti frequentare. Come emerso dallo studio Impacts of birdwatching on human and avian communities dell’Università di Cambridge, il birdwatching può essere un veicolo per la conservazione se condotto ponendo l’accento sul benessere degli ecosistemi locali e delle comunità.

Essendo i birdwatcher persone generalmente molto appassionati, sono ideali per essere coinvolte nel continuo processo di conservazione di cui gli habitat necessitano. Il birdwatching ha quindi un alto potenziale per migliorare il benessere ambientale delle zone nelle quali viene praticato.

In conclusione, è auspicabile una crescente attenzione circa gli impatti che questa passione può avere sugli habitat. Nell’ottica sia di ridurre al minimo i disturbi legati al birdwatching, se non praticato in modo corretto, sia di aumentare il contributo dei birdwatcher per la protezione e conservazione efficace delle aree naturali.

Bibliografia:

GLINSKI, R. L. Birdwatching etiquette: the need for a developing philosophy. Blue Jay, 1978, 36.1.

SEKERCIOGLU, Cagan H. Impacts of birdwatching on human and avian communities. Environmental conservation, 2002, 29.3: 282-289

HVENEGAARD, Glen T.; BUTLER, James R.; KRYSTOFIAK, Doug K. Economic values of bird watching at point Pelee National Park, Canada. Wildlife Society Bulletin (1973-2006), 1989, 17.4: 526-531

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