L’atleta dell’Esercito, tra le favorite nel tiro al volo, sostiene i progetti della Fondazione UNA Onlus

“Credo in una medaglia, ma non mi sbilancio sul colore. Di certo, voglio dimostrare prima di tutto a me stessa quello di cui sono capace”. Speranza e determinazione si fondono nelle parole di Diana Bacosi, trentaduenne caporal maggiore scelto dell’Esercito Italiano, tra le favorite nella specialità del tiro alle Olimpiadi di Rio 2016.“Sto realizzando il mio sogno, quello per cui ho lavorato anni e anni, sacrificando tempo e famiglia – continua l’azzurra – e non vedo l’ora che arrivi il giorno della gara”

Domani Diana Bacosi, sarà protagonista di un incontro con la cittadinanza e le istituzioni di Cetona, in provincia di Siena, dove la Bacosi risiede. All’incontro parteciperanno il sindaco, Eva Barbanera e Luciano Rossi, presidente della Federazione italiana tiro al volo. L’incontro sarà l’occasione per infondere all’azzurra tutto il sostegno e l’incitamento per la prossima avventura olimpica che la vedrà impegnata in Brasile il 12 e 13 Agosto.

Diana Bacosi ha conquistando il pass per Rio nei mesi scorsi, vincendo la medaglia d’oro di tiro al volo nella seconda prova di Coppa del Mondo ad Al Ain, negli Emirati Arabi Uniti. Un successo che aveva arricchito i successi sportivi dell’atleta cetonese, già campionessa del mondo a squadre 2013-2014 nel tiro al piattello skeet, con due medaglie d’oro conquistate nella Coppa del Mondo 2015 e una quota olimpica 2015 che la pone al primo posto nel ranking mondiale.

Oltre ad eccellere nell’attività agonistica Diana Bacosi è da sempre sensibile alle tematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente e della sua biodiversità, e per questo sostiene i progetti della Fondazione UNA Onlus: “i progetti portati avanti dalla Fondazione UNA Onlus,  da quello dedicato alla salvaguardia dell’Orso Marsicano, a “Selvatici e buoni” che punta alla valorizzazione delle eccellenze alimentari derivanti da pratiche venatorie rispettose della legge, sono molto importanti perché puntano a creare un virtuoso equilibrio tra uomo e natura. Vengo da una famiglia di cacciatori – continua la campionessa azzurra – e mi è stato sempre insegnato che alla base dell’attività venatoria c’è il rispetto per il territorio. I progetti della Fondazione UNA Onlus vanno esattamente in questa direzione e per questo hanno il mio sostegno. Credo che attualmente si sia creata una concezione sbagliata del mondo venatorio – conclude Diana Bacosi –  invece la caccia è una passione di migliaia di persone, che può concorrere alla salvaguardia della biodiversità e alla valorizzazione del territorio anche dal punto di vista economico e occupazionale”.

Condividi

La natura non può essere lasciata sola. Fai la tua parte.

Supporta attivamente i nostri progetti facendo una donazione o diventando sostenitore. Puoi anche devolvere a Fondazione UNA il tuo 5×1000.

Blog