(AGI) – Roma, 24 ott. – “Sono qui perche’ il modello Cremona e’ un modello vincente”: cosi’ il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti a margine del convegno “Salvaguardare la biodiversita’ senza ideologie” promossa dalla provincia di Cremona e dalla Fondazione Una per fare il punto sul problema del contenimento delle nutrie, il sovraffollamento di una specie non autoctona introdotta in Italia per la produzione di pellicce e poi proliferata in modo incontrollato dopo la dismissione degli allevamenti, in assenza di predatori naturali, causando ingenti danni all’ambiente e all’agricoltura. La provincia di Cremona, con il supporto scientifico della Fondazione Una, e nell’ambito della legislazione vigente, ha sperimentato il controllo di questa specie creando una sinergia tra le eccellenze scientifiche locali (dipartimento di Veterinaria e Universita’) , istituzioni (Provincia, Polizia Locale Provinciale), realta’ operanti nell’ambito naturale (Ente parco) e cittadini. Il progetto e’ partito dalla formazione di 700 operatori volontari autorizzati, istruiti sulla legislazione vigente, sulle caratteristiche delle specie e sulle metodologie di abbattimento e smaltimento delle nutrie.

Non esistono dati certi sul numero di esemplari di nutrie presenti in Italia, ma alcune fonti come Coldiretti stimano un rapporto di una nutria ogni 10 abitanti in Lombardia , con il record nelle pianure i Lodi e Mantova dove si trova un roditore ogni due abitanti, e a Cremona uno ogni tre. Un rapporto molto alto quello di Cremona, che pare confermato anche da altre stime diffuse nel 2013 dalla Regione Lombardia che parlano di 2,3 mln di esemplari nel territorio lombardo. Colmato il vuoto normativo sul problema, ora serve un impegno costante e continuato nel tempo. “Abbiamo fatto una norma – spiega Galletti – dove autorizziamo le Regioni all’abbattimento e all’eradicazione del nucleo, questo in base a un principio scientifico non a un principio derivante solo dalla pancia della gente. A quello abbiamo fatto riferimento, e su questo o stiamo andando avanti”. “Certo non e’ la caccia libera alla nutria – spiega ancora Galletti- serve personale autorizzato, anche gli agricoltori possono essere autorizzati a farlo sotto una direttiva delle Regioni. Spero che le Regioni – ha auspicato il ministro – si muovano in fretta in questo senso perche’ la nutria sta diventando un problema sia per l’agricoltura che per il dissesto idrogeologico, quindi per il Paese”. Per Galletti, “non e’ un problema economico, e’ un problema di volonta’ di farlo. Da parte del ministero dell’ambiente c’e’ tutto il supporto tecnico disponibile da parte dell’Ispra per aiutare le Regioni a farlo. Credo – ha concluso Galletti – che le Regioni e il mio ministeri insieme possano fare un bel lavoro: se c’e’ un problema economico, lo risolveremo insieme”.

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